Come sopravvivere ad un fallimento.
- Florinda Forgione - Life & Mental Coach
- 27 mar 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Fallire fa parte della nostra vita, per quanto sia difficile accettarlo, per quanto i fallimenti ci facciano male o creino delle conseguenze per noi e per chi ci sta accanto, ci capiterà di fallire.
Il fallimento può essere associato ad una situazione lavorativa sbagliata per noi, che dopo qualche anno cessa ma ci lascia sconfitti; il fallimento è una relazione o un matrimonio che finiscono e ci lasciano una ferita dolorosa e profonda; fallire è anche perdere degli amici lungo la strada della vita, perché il momento è sbagliato per quel rapporto o perché noi in quel momento stiamo vivendo una fase che ci fa allontanare dagli altri; fallire è perseguire un progetto per tanto tempo ma non riuscire a portarlo a termine che sia questo un progetto di lavoro, di studi o legato alla nostra vita personale; fallire è anche provare per tanto tempo ad avere un figlio ma non riuscire a rimanere incinta per quanto ci si provi e per quante strade diverse si siano percorse.
Forse non lo realizziamo, ma nella vita ci capita di fallire tante tante volte, non lo leggiamo come un fallimento forse, ma si tratta di piccole e grandi sconfitte che ci segnano nel profondo.
Certi fallimenti possono portarci a dubitare di noi stessi, a dubitare delle nostre capacità, possono creare un arresto nella nostra vita, ad un momento di smarrimento, a rallentarci o a necessitare di aiuto.
Che cosa dobbiamo fare davanti ad un fallimento, come dobbiamo reagire e quali sono le strade per poterlo superare senza che crei delle conseguenze permanenti nella fiducia in noi stessi?
Non mentirò non è una strada facile o immediata, chiunque in questo momento si trovi ad affrontare un fallimento nella propria vita conosce bene la sensazione di inadeguatezza e smarrimento, spesso anche di impotenza nel non poter cambiare le cose.
Per poter superare il trauma generato da un fallimento innanzitutto dobbiamo analizzarlo, capire se possiamo catalogarlo come tale, analizzare il perché siamo arrivati li e se ci sono stati eventi esterni che lo hanno condizionato fuori dal nostro operato, e quali sono state invece le nostre azioni che ci hanno portato a quel risultato non di successo.
Dopo avere analizzato ogni pezzo di quello che riteniamo sia il nostro fallimento, e questa credetemi è la parte più dolorosa, perché dobbiamo riconoscere se da parte nostra ci sono stati degli errori o delle disattenzioni che ci hanno portato a quel punto allora dobbiamo passare alla fase di attenzione a noi stessi.
Fallire non ci definisce automaticamente dei “falliti”. Il fallimento di una sezione della nostra vita personale o professionale non ci definisce come persone, non ci caratterizza. L’insuccesso dovrà essere associato a quella particolare situazione e non a tutto quello che ci rappresenta come persone.
Non dobbiamo colpevolizzarci o perdere la fiducia in noi stessi, perché sbagliare, avere una mancanza o non riuscire a realizzare qualcosa non ci può definire. Quindi come seconda importante azione dobbiamo guardare noi stessi dall’alto, nel complesso di tutte le parti della nostra vita, mettere in fila tutti gli insuccessi ma anche tutti i successi che ci rappresentano ed essere oggettivi, mettendo tutto in un grande schema che racconta chi siamo.
Passiamo poi alla fase in cui accettiamo che questa particolare situazione sia andata male e chiediamoci, posso fare qualcosa per cambiarla? Se si vuol dire che questo fallimento può avere ancora un epilogo diverso, se la risposta è no allora non possiamo fare altro che accettare nella nostra vita che questa situazione non sia andata come volevamo e andare avanti lasciando il fallimento nel passato.
Dobbiamo accettare non solo le conseguenze che questo avrà sulla nostra vita ma cosa più importante imparare a riconoscere come siamo arrivati a quel fallimento per non ripetere più quegli stessi errori o quelli ingenuità o inattenzioni che ci hanno portato a fallire.
Fatti questi passi, analisi, accettazione, consapevolezza di noi stessi, non resta che andare oltre, focalizzarci sulle prossime sfide e sui prossimi passi della nostra vita, lasciando quei fallimenti nella nostra storia passata.
Comments